Chiara Renzi

Psicologa Psicoterapeuta​

Che cos’è la mindfulness

Mindfulness è la traduzione inglese della parola sati in lingua pali, una lingua molto antica in cui sono scritti i testi sacri del Buddhismo Theravada. Potremmo tradurla grossomodo con piena consapevolezza / attenzione / presenza mentale.

Yoga at home

Esistono numerose descrizioni di cosa è sati, tutte molto difficoltose perché essa è un’attività che emerge durante la pratica meditativa e dunque difficile da descrivere a parole, ma più semplice da esperire. Sati è la consapevolezza piena che si attiva momento per momento portando l’attenzione all’esperienza, così come si svolge, così come si presenta a noi in un dato momento, libera dai condizionamenti e dai giudizi.

 

Ciò che è diventata famosa quindi è la definizione più “occidentalizzata” che ne ha dato Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri della mindfulness in Occidente. Biologo molecolare e professore emerito di medicina all’Università del Massachussets, era un assiduo studente della religione buddhista e, dopo aver fatto esperienza dei benefici della meditazione nella sua vita, cercò un modo per portare questa pratica in Occidente, in contesti “laici”, non meditativi, in particolare all’interno degli ospedali.

 

Alla fine degli anni Settanta sviluppò un programma di insegnamento che prevede l’insegnamento della meditazione di consapevolezza (Insight Meditation o Mindfulness Meditation) in modo introduttivo e adattato. Nasce così il protocollo Mindfulness Based Stress Reduction. A partire da esso si svilupperanno diverse linee di intervento e approcci terapeutici mindfulness-based, ovvero basati sulla pratica di consapevolezza.

 

Secondo la definizione di Kabat-Zinn, mindfulness è “…consapevolezza che emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell’esperienza della nostra vita momento per momento: a) con intenzione b) nel momento presente c) in modo non giudicante”. La pratica della mindfulness è quindi un allenamento a osservare il proprio funzionamento mentale e a notare l’abitudine continua che noi abbiamo di etichettare e giudicare ogni cosa che stiamo vivendo o che si presenta nel nostro campo di attenzione. Questo training mentale è quindi uno strumento di comprensione più profonda dei pensieri, delle reazioni emotive e degli impulsi. Questa consapevolezza ci permette di dis-identificarci, di non prendere ogni pensiero o emozione che ci si presenta come l’espressione di una verità assoluta, di non re-agire con un impulso automatico davanti alle situazioni, aprendo la possibilità ad azioni intenzionali, coscienti, innovative.

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